Davanti ad un cancello di legno,
me lo ricordavo di ferro rosso.
sulla destra una siepe di belle di notte gialle e rosa.
E' quì, non ho dubbi,
sono emozionata, ma determinata...
suono, spero mi apra qualcuno,
anzi spero che quel " qualcuno " si ricordi di me:
una piccola bimba dai lunghi capelli neri,
spesso impaurita e tanto affezionata.
L'attesa è durata meno di un minuto:
dietro quel cancello,
un signore con baffi e capelli grigi
senza proferire parola,
mi guarda,
io gli sorrido
e una luce brilla negli occhi di entrambi:
" Sei proprio tu, piccola e impacciata nuotatrice? "
" Si, sono la tua figlioccia !"
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